Riprendo un titolo banale, per parlare del piccolo grande progetto di tre amici e del WWF Italia.
Rotaie Verdi (nome di fantasia contenuta, aggiudicato ancora non si è capito come) è l'idea nata da tre menti che curiosamente hanno identificato degli obiettivi simili, partendo da background e valori comuni, portando approcci e competenze diversi.
Nasce dalla volontà di fare qualcosa di tangibile e di duraturo, da lasciare a chi verrà dopo, nella speranza che i valori si possano trasmettere, nello spazio e nel tempo, attraverso le idee e la realizzazione delle idee.
E' un progetto di ecologia, di urbanistica, di sviluppo e marketing territoriale: vuole dimostrare che la conservazione e la gestione delle risorse non sono solo un investimento in perdita. Sono invece un servizio che difende valori intrinseci, la biodiversità e la natura, e i servizi che questi stessi valori portano alla comunità: la difesa dalle piante alloctone (che come l'ambrosia possono causare allergie), il controllo del microclima urbano, la riqualificazione del paesaggio culturale urbano, o la possibilità e il diritto di fruire di un ambiente più bello.
E' un progetto che ha bisogno del supporto delle amministrazioni pubbliche, dei gestori ferroviari, e che necessita il supporto dei privati e delle comunità. In cui tutti ci rendiamo conto di essere proprietari e fruitori di un bene di cui non si può definire il valore materiale.
L'ispirazione viene da una nuova ondata di parchi urbani e cittadini nelle principali città del mondo, che recuperano e rivalutano strutture e infrastrutture e difendono la biodiversità urbana: la High Line a new York (nella foto), la Promenade Plantée a Parigi, e poi Philadelphia, Londra...tutti progetti che nascono dal basso, dalle comunità, dai professionisti e dai residenti.
Il progetto verrà presentato all'interno di un evento, Fuori Geco, che si terrà a The Hub Milano questa sera, 13 gennaio, dalle 20.30 alle 22.30.
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