Ma le piccole crudeltà di ogni giorno, la ricerca di un pezzo di sé…
Non che ci sia una legge universale: sembra sempre che gli altri ci riescano senza sforzo, e che tu invece resti lì, piantato nel fango che si secca e non riesci ad uscirne. Mica panico da sabbie mobili, no. Già sarebbe qualcosa che ti farebbe sentire come minimo un eroe.
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E tu? Che fai? Ti arrampichi sugli specchi, giochi, crei una maschera da usare e da tenere ben lontana dal viso. Nessuna bugia, solo una crosta di verità. Un gioco di parole divertente che ti fa sentire furbo e intelligente. Prendi ispirazione da tutto quello che ti circonda, e sei di volta in volta una strega nel maelstrom dello spazio, un arciere in una città-stato post moderna, il nome di una creatura magica.
E lo strano testo di una canzone che ti canti da solo, liberando reami immaginari e saldando debiti altrui con una giustizia che conosci solo tu: un eroe, un eroe vero.
(le immagini di questo post sono tratte dagli albi di Leo ortolani, Rat Man 299 e +1)
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