Se alla fine le polemiche sul papa si sono concentrate su un
buffetto dei vescovi a Pisapia, e sulla smentita da parte del sindaco di Bresso
rispetto alle proibizioni ad affacciarsi alle finestre, ci tengo a dare una
piccola testimonianza dei giorni vissuti rispetto alla visita papale per l’incontro
delle famiglie.
Tralasciando le persone che mangiavano il panino
parcheggiando il proprio deretano in piazza Duomo e suonando allegramente la
chitarrra osannando il Celeste (quello vero, non Formigoni), cosa su cui sono d’accordo
in linea di massima, non fosse che nessun altro lo può fare senza essere cacciato dai vigili.
Tralasciando il fatto che (finalmente) si deve dire che ATM,
Trenitalia e LeNord hanno fatto funzionare bene i mezzi (Miracolo!) e che c'è stato un notevole servizio informazioni.
Tralasciando anche i quadretti buffi in cui tonacati si sono
piazzati sopra la griglia della metro in pieno stile Marilyn Monroe per veder
confiare il gonnellone. Plauso delle suore, con malcelata invidia in una giornata calda.
E tralasciamo anche la quantità di denaro spesa per questa
buona visita, che sommandosi alla manifestazione del 2 giugno rende ancora più
difficili da sopportare la crisi e le accise per la ricostruzione post
terremoto.
Tralasciamo le polemiche sul diritto delle coppie, intendendo tutte le coppie (ma allora, perché proprio a Milano? Fatevi il vostro incontro in un posto in cui non
siate in aperta polemica nei confronti del governo cittadino).
Tralasciamo il cattivo gusto del capo del governo di una
nazione straniera che ha scelto il giorno in cui si festeggia la Repubblica di
uno stato ospite e laico per celebrare un incontro che supporta nettamente
alcune precise scelte politiche di parte.
Tralasciamo anche la presenza di cori a cappella nella
metropolitana, muniti di testi fotocopiati, telecamera professionale e piccolo
cordone di credenti a difesa dei cantori che impedivano l'entrata nei vagoni (provate voi a suonare qualsiasi genere in qualsiasi
mezzo o area pubblica, a Milano: vi chiedono di andarvene, e spesso i cittadini si scocciano anche un pochino).
Tralascerei anche la solita polemica sul fatto che per parlare di famiglia, forse dovresti prima averne una (intendo una vera, in cui litighi con la moglie, lavori troppo per riuscire a fare all'amore quanto vorresti, devi far quadrare i conti, i figli chiedono la play station, il vino lo paghi più dell'acqua e i pani e pesci non si moltiplicano da soli).
Insomma, tralasciando tutto, resta che Milano è vissuta per
tre giorni in funzione di un capo di stato straniero che interferisce con gli
argomenti politici nostrani. Tralasciando tutto, non resta che la scomodità di
doversi adattare alle fermate della metropolitana chiuse, ai blocchi del traffico, ai mezzi stracarichi, alle ondate di "turisti" organizzatissimi che campeggiano sui marciapiedi e nelle piazze.
Mi chiedo se al buon Benedetto non sia venuta voglia di fare due
passi per la città, e se non abbia eventualmente una squadra di robusti ragazzotti credenti e
sorridenti che spostino le persone che chiedono l’elemosina (se non ve ne
foste accorti, a Milano sono aumentate), per non rovinare il paesaggio e non farlo sembrare troppo reale. O se, alzando gli occhi durante la sua
passeggiatina, si accorga che stanno moltiplicandosi i cartelli “Vendesi”,
dato che anche a Milano sembra finalmente palese che i solidi vengano venduti per recuperare liquidi.
Magari, se non restasse in Duomo o a San Siro, potrebbe farsi un giro a
Corvetto e chiacchierare con le persone che ci vivono, o potrebbe passare
dietro il mercato ortofrutticolo (lì il campo Rom non è nemmeno abusivo…beh,
quello che è bruciato di fianco sì, ma tanto non c’è più).
Caro Benedetto, non è che hai esattamente fatto girare l’economia,
ma qualcos’altro credo tu l’abbia fatto girare in questi giorni.
Non so gli altri, ma a me la “famiglia per forza” non ha
convinto.
Vediamo se per il Dalai Lama, tra un paio di settimane, sarà
la stessa cosa. Ah, no, scusa…lui in fondo è solo un rifugiato politico.
Come? Ah, siete entrambi i capi spirituali di una religione.
Scusatemi…malpenso come al solito.